Testo completo
title
Centro della vita mariana del Santuario è la festa che si svolge ogni anno la prima domenica di settembre, quando una pittoresca e variopinta processione accompagna la venerata immagine della Madonna dalla vetta del Sacro Monte alla cittadina di Viggiano, lungo un suggestivo itinerario di circa 11 chilometri.
Celebrata la Messa dell'aurora, mentre il sole inizia a riemergere dal suo sonno lungo la linea del golfo di Taranto, il devoto corteo lascia la cappella alpina per incanalarsi, lento e solenne, lungo i tornanti della montagna. Come un fiume che il cammino lentamente ingrossa, la processione si fa via via imponente, addirittura traboccante quando affronta l'ultimo tratto, quello tra il torrente Alli e l'ingresso del paese.
In un tripudio di applausi e di canti, accompagnata dal suono ancestrale delle zampogne e da quello festoso degli organetti, preceduta da una serie interminabile di stendardi, bandiere, cinti di candele, contesa da centinaia di uomini organizzati in squadre (le cosiddette catene) a seconda dei paesi di provenienza, salutata lungo il passaggio dallo sparo di infiniti mortaretti, la settecentesca urna dorata che contiene la Madonna avanza a fatica tra due ali impressionanti di folla, il cui entusiasmo a stento le forze dell'ordine riescono a contenere.
Contemporaneamente, un altro corteo, quello composto dal clero e dalle autorità di tutta la regione, discende dalla Basilica fino alla piazza dove sorge il monumento bronzeo a Papa Giovanni XIII, luogo dell'incontro e della suggestiva celebrazione eucaristica con la quale, ogni anno, non solo Viggiano, ma l'intera regione da' il suo saluto alla Bella Signora che scende dal Monte.
Si calcola che nei giorni della Festa non meno di cinquantamila pellegrini, provenienti da quasi 200 paesi della Lucania e delle regioni vicine, affollino il Santuario.
Molto più intimo e raccolto, invece, il clima che si respira la prima domenica di maggio, quando la statua della Madonna compie l'itinerario inverso, da Viggiano al Monte.
Dopo un solenne novenario di preghiera, nella serata del Sabato la Madonna viene trasferita nella chiesa di San Sebastiano, nella piazza del paese, dove centinaia di persone passano a salutarla.
Appena l'alba domenicale comincia ad illuminare il paese, inizia la faticosa processione verso il Monte, caratterizzata dalla malcelata mestizia dei fedeli viggianesi, sempre tristi per questo temporaneo distacco, che pur si ripete ormai da secoli.
Una storia, insomma, quella del Santuario Regionale di Viggiano, fatta di momenti gloriosi, ma soprattutto di testimonianze semplici e nascoste da parte di gente povera, avvezza alla fatica e al dolore, ma al tempo stesso dotata di una fede generosa e forte.
Tale storia, che le cronache ufficiali ignorano, è stata e rimane senza dubbio la vera gloria di Viggiano e del suo Santuario.