Ubicato in Via Sant'Anastasio nei locali della Piazza Coperta, il Punto Informativo rappresenta un valido supporto al turista che ha bisogno di informazioni sulla città di Viggiano.
Il personale è lieto di offrire informazioni di ogni genere riguardo la logistica, le strutture ricettive, le attività, i servizi. Ma con altrettanta cortesia e competenza è in grado di informare il turista degli eventi e delle manifestazioni in programma a Viggiano e nei dintorni, oltre a fornire notizie e curiosità sulla storia,la cultura, le tradizioni e le tipicità della città.
Una ricca collezione di materiale e di documentazione cartacea e digitale, consultabile o acquistabile, è a disposizione del turista che vuole soddisfare la sua curiosità, approfondendo tematiche specifiche, o semplicemente vuole avere un ricordo della sua permanenza a Viggiano.
Tramite il personale, contattabile anche telefonicamente al n. 0975/61647, è possibile avere informazioni ed in alcuni casi anche prenotare escursioni, visite guidate, utilizzo degli impianti sportivi.
Il Punto informativo è aperto:
link google maps: https://goo.gl/maps/QeXsbHb3CUZCJU5G9
Il Castello ed il Centro Storico
Edificato in epoca medievale, per le sue originarie esigenze di difesa, il Castello occupa il punto più alto del paese, dal quale è possibile dominare visivamente il territorio circostante e l'intera Valle del fiume Agri.
Situato a 1023 metri di quota sul livello del mare, recava, sul muro di levante, un marmo simboleggiante Mitra, della quale si ebbe culto a Grumento, dalle cui rovine o da quelle della contrada Marcina, sembra dovesse provenire. Gravemente danneggiato dal terremoto del 1857, è andato gradatamente deperendo fino a raggiungere l’attuale conformazione.
Restano dell’antico Castello tratti delle Mura, parti significative delle Torri Angolari e il Perimetro Murario che ne evidenzia la mole.
Il centro storico, con i vicoli che seguono le curve di livello della collina ed intersecati da scalette trasversali, offre al turista uno scenario davvero suggestivo.
Chiese, palazzi, archi, portali e splendide vedute sulla valle accompagnano il visitatore in un percorso lungo il quale storia, cultura e tradizione si fondono con la cortesia e l'innata ospitalità degli abitanti, fieri ed orgogliosi di muoversi verso il futuro senza mai dimenticare le proprie origini o rinunciare alla propria identità.
"... il paese non è grande, ma nemmeno piccolo; l'aria ottima; pittoreschi i dintorini; le rovine di Grumento a pochi passi; arpeggiamenti per tutto che fanno di Viggiano l'Antissa della Lucania..."
Sono le parole con le quali Giovanni Pascoli, commissario d'esami nel 1884 a Viggiano presso il Convitto Ginnasio "Silvio Pellico", descriveva Viggiano in una lettera del 1884 inviata all'amico Giosuè Carducci.
La tradizione musicale è parte viva della cultura viggianese. Da Viggiano sono partiti musicanti girovaghi, la cui presenza in diversi continenti è accertata ed ampiamente documentata, e di Viggiano sono tantissimi personaggi illustri che hanno primeggiato e si sono fatti apprezzare in tutto il mondo.
Musicanti, musicisti, maestri liutai sono figure che a Viggiano sono cresciute e si sono formate ed affermate come compositori, esecutori e costruttori e la cui arte è impressa indelebilmente nella pietra dei portali di tantissime abitazioni del centro storico.
Da Leonardo, Francesco e Nicola Delorenzo a Salvatore De Stefano, da Raffaele Bellizia a Francesco Miglionico, da Nicola Reale a Victor Salvi, in tanti hanno portato e fatto apprezzare il talento Viggianese in tutto il mondo sin dal 1800.
E la tradizione si mantiene e si rinnova con diverse iniziative che mantengono vivo il fuoco della storia.
La Scuola dell’Arpa Viggianese e della Musica nasce nel 2008 grazie ad alcune associazioni culturali impegnate nel recupero della tradizione musicale del paese. Nel 2009 il Comune ne riconosce pienamente il valore, assimilandola come Istituto Culturale volto a riappropriarsi di un simbolo identitario, l’arpa, per andare alla ricerca di una tradizione in gran parte perduta, per capirne i valori più nascosti e per farli ritornare alla luce, come un viatico per il futuro. Impegnata nella promozione e diffusione dell’educazione e dell’istruzione musicale su più livelli, la Scuola si è dotata di un proprio Ensemble costituito da studenti, di formazione eterogenea, impegnati in una pratica musicale la cui centralità è costituita dal repertorio di tradizione viggianese. L’ensemble è protagonista di esibizioni di successo sia sul territorio nazionale che europeo. Oltre a classificarsi ai primissimi posti di concorsi nazionali ed internazionali, è spesso ospite in diverse trasmissioni per reti televisive tra le quali TV2000 (Vaticano) e RAI 3 (Italia che risuona di Ambrogio Sparagna). Tra le esibizioni più rilevanti si segnalano il concerto “La Chiara Stella”, presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma, e i concerti-conferenza (con Sara Sìmari) presso i Conservatori “Moreno Torroba”, Real Conservatorio Superiore di Madrid nel settembre 2015, e presso il Trinity Leban Conservatorire di Londra nel settembre 2016. Dal progetto didattico e di ricerca “Recupero del repertorio come tutela e promozione dell’identità storica”, ideato e diretto da Sara Sìmari e Lincoln Almada, è scaturita la produzione del CD Fremer l’arpa ho sentito per via. Canti e danze dalla tradizione viggianese” (Tactus-800006, 2016). Un progetto discografico che per la prima volta in assoluto si interessa di ricostruire organicamente il variegato repertorio degli arpisti girovaghi viggianesi, scandagliando un arco temporale che va dal ‘700 al ‘900.
Il Conservatorio. L’apertura a Viggiano di una sezione distaccata del Conservatorio «Gesualdo da Venosa» di Potenza è il segno tangibile della volontà di investire nel recupero e nella diffusione della tradizione musicale. Il Conservatorio, infatti, si propone di trasmettere agli studenti e di diffondere sul territorio la cultura e la pratica della musica, quale componente indispensabile per la crescita sociale ed intellettuale dell’intera comunità. In questo modo si vuole allargare l’offerta formativa e, facendo questo, dare ai ragazzi la possibilità di approcciarsi alla musica in maniera professionale. Gli strumenti di riferimento sono l’arpa, il flauto traverso, il sax, la tromba, il violino, la chitarra, il pianoforte, le percussioni e il clarinetto. Le lezioni si tengono nella splendida cornice della Villa del Marchese.
Il Gruppo Folk "Lu Chicchirichì", storica associazione presente da decenni nel panorama musicale, costituisce uno dei gruppi folkloristici maggiormente apprezzati in diverse rassegne internazionali. Le loro esibizioni, pur mantenendo i fondamentali della tradizione popolare viggianese, presentano varianti coreografiche e di danza innovative e spettacolari.
Gli Amarimai sono un gruppo di musica popolare che unisce sonorità particolarissime di strumenti che difficilmente si trovano riuniti in un’unica band. Così gli organetti, i tamburelli, la zampogna, le ciaramelle, l'arpa si fondono a strumenti meno tradizionali, per generare un mix musicale piacevole e coinvolgente. Gli Amarimai hanno al loro attivo già diverse pubblicazioni importanti.
Una Scuola per liutai e tantissimi eventi, concorsi e rassegne a tema, oltre ad un ricchissimo cartellone estivo, mantengono viva la passione che accomuna ed unisce l'intera comunità cittadina che, a pieno titolo, si definisce "Città della Musica".
Ultima chicca è la scoperta delle radici viggianesi da parte di Billie Joe Armstrong, leader dei Green Day. L'artista ha già visitato Viggiano dove ha ricevuto una calorosissima accoglienza da parte di tutta la popolazione. In quell’occasione l'Amministrazione comunale ha voluto conferirgli la cittadinanza onoraria. Lo stesso cantante ha manifestato la volontà di fare ritorno a Viggiano, lasciando intendere anche di considerare la possibilità di un concerto nella cittadina lucana.
Approfondimenti: Viggiano Città dell'Arpa e della Musica
La Madonna di Viggiano
La Madonna del Sacro Monte di Viggiano rappresenta l'elemento tradizionalmente più rappresentativo della comunità viggianese, simbolo di identità culturale e appartenenza religiosa.
La Basilica Pontificia in paese ed il Santuario sul Sacro Monte sono, durante il corso dell’anno, meta di pellegrinaggio da parte di migliaia di persone che si uniscono alla comunità locale in un sentimento di fede antico e sempre vivo.
Incoronata Regina delle Genti Lucane, la Madonna di Viggiano è venerata in tutta la Basilicata e nelle regioni limitrofe.
Ogni anno, come da tradizione, la prima domenica di maggio la Statua percorre la strada che va dalla Basilica Pontificia nel centro abitato alla vetta del Sacro Monte, sorretta dalle spalle dei portatori e accompagnata in processione da migliaia di pellegrini.
L’effigie della Madonna resta nel Santuario sul Sacro Monte dalla prima domenica di maggio alla prima domenica di settembre, quando il rito si ripete seguendo il percorso inverso e la statua viene riportata in paese. Sono giorni di grande festa caratterizzati, dal sabato al martedì, da una serie di eventi religiosi e civili che richiamano nella cittadina lucana migliaia e migliaia di persone.
Fedeli e turisti, tutti possono apprezzare l'ospitalità, la capacità organizzativa e la bellezza di un borgo che, dalla forza della sua storia e delle sue tradizioni, guarda al futuro con lungimiranza.
La statua della Madonna è stata protagonista, oltre che di diverse Peregrinatio Mariae in diverse città del meridione, di due storiche visite in Vaticano.
Papa Benedetto XVI e Papa Francesco, infatti, hanno voluto al loro fianco, nella Basilica di San Pietro, la Madonna di Viggiano in occasione delle celebrazioni in onore di Maria Santissima Madre di Dio, il primo nel 2012 il secondo nel 2019. Eventi memorabili ed indelebili che hanno riempito di orgoglio l’intera comunità dei devoti alla Madonna in giro per il mondo.
"Nella Madonna del Sacro Monte di Viggiano la Lucania si riconosce e si riflette. In Lei rivive una storia che parla di distruzioni e di persecuzioni, di faticosa ascesa e di difesa della fede, di pellegrini oranti verso la luce e la sacra montagna, che è Cristo " (Mons. Aurelio Sorrentino)
La Basilica in paese è aperta tutto l’anno dalle ore 07.00 alle ore 19.00 (20.00 nel periodo estivo).
Sante Messe:
domenicali alle ore 08.30, 11.00 e 18.30 (19.00 nel periodo estivo).
feriali alle ore 08.00 e 17.30 (18.30 nel periodo estivo).
Il Santuario del Monte è aperto dalla prima Domenica di Maggio alla prima Domenica di Settembre, dalle ore 08.00 alle ore 18.30 di ogni giorno.
Santa Messa domenicale alle ore 11.00.
Viggiano e la sua storia
Viggiano sorgeva inizialmente a valle, a pochi chilometri dalla città romana di Grumentum di cui divenne pagus. Il nome deriva probabilmente dalla famiglia gentilizia romana Vibius o Vettius o, secondo altri, dal verbo greco izano, che vuol dire sostare L'iniziale posizione a fondo valle venne abbandonata nel corso del X secolo, dopo la distruzione di Grumentum (872) per sfuggire alle razzie dei Saraceni.
Certe, anche se poche, le tracce dell'influsso che Longobardi, Bizantini e monaci Basiliani esercitarono in epoca medievale: i Longobardi fortificando il centro ricostruito sulla corona montana; i Bizantini e i Basiliani lasciando il monastero di Santa Maria La Preta, sul torrente Casale e, soprattutto, la scultura lignea della Madonna Nera, da sempre orgoglio e segno di riconoscimento del paese.
L’origine della statua della Madonna è un mistero, mentre è prodigioso il suo rinvenimento. In tempi di atroci persecuzioni anticristiane, i fedeli, per preservare da ingiurie e profanazioni immagini e reliquie di santi, le occultarono in luoghi reconditi e inaccessibili. Uguale sorte ebbe questa statua che da secoli giaceva nascosta, sopra il più alto monte del territorio viggianese. Si tramanda che, intorno al 1400, alcuni pastori che ai piedi del monte di Viggiano guardavano le greggi, sul far della sera notarono una lingua di fuoco sulla cima del monte. Vi salirono e scavarono, trovando l’effigie della Madonna, nascosta più di due secoli prima dai monaci fuggiaschi.
La statua fu collocata in una piccola cappella, denominata S. Maria del Deposito, che diventerà poi la Chiesa Madre di Viggiano, mentre un’altra cappella fu edificata sul Monte, nel luogo del ritrovamento.
La tradizione vuole che, ogni anno in maggio, la statua della Madonna venga portata in processione solenne dal paese al monte per poi, la prima domenica di settembre, percorrere il cammino inverso. La Madonna nera di Viggiano è Regina delle Genti Lucane e la Patrona della Basilicata.
In seguito, Viggiano subì varie vicissitudini storico-politiche e varie dominazioni, passando dagli Angioini, ai Pipino, dai Dentice ai Loffredo sino ai Sanfelice di Monteforte.
Nei secoli XVII e XVIII Viggiano conobbe un certo benessere dovuto all'abilità dei suoi artigiani - in particolare ebanisti e costruttori di strumenti musicali - e dei suoi suonatori di strada che si spinsero in ogni angolo del mondo alimentando la fama del Viggianese musicante girovago.
"Ho l'arpa al collo, son viggianese, tutta la terra è il mio paese" sono i versi scrivi dal poeta napoletano Pier Paolo Parzanese a proposito dei musicanti viggianesi.Famosa l’immagine di questi musicanti: i viggianesi, maestri suonatori di arpa, formano piccoli gruppi di suonatori, accompagnando l’arpa al flauto e al violino. Vendono musica, sono sempre più conosciuti; durante l’estate vanno in Russia, in Sud America, in Francia, portando con sé gli strumenti della zona; durante il periodo invernale, tornano al paese, acquistano terreni e incidono alla crescita dell’economia del paese.
Nel 1884 il poeta Giovanni Pascoli, venuto a Viggiano in veste di commissario d’esame, in contatto epistolare con Giosuè Carducci, non manca di sottolineare, come il paese risuonasse continuamente di suoni d’arpa, tanto da paragonarlo ad Antissa, il paese greco famoso per i suoi suonatori di cetra.
Questa emigrazione temporanea, resa ancora più massiccia dopo il terremoto del dicembre 1857 che colpì fortemente la Valle dell’Agri, contribuì notevolmente al progresso economico e culturale del paese. È del 1876 la nascita del giornale L'Arpa Viggianese. Di ritorno dalle grandi città europee ed americane i musicanti importarono e diffusero le idee della massoneria, facendo di Viggiano la loggia massonica più importante del mezzogiorno dopo Bari:
Nel 1965 la Chiesa di S. Maria del Monte fu elevata dal Papa Paolo VI a Basilica Pontificia Minore ed in occasione del Giubileo del 2000 è stata dotata di un imponente portone di bronzo a formelle, raffiguranti la storia di Viggiano e della sua Madonna, opera firmata dall’artista potentino Marco Santoro.
Nella Basilica viene custodita, da settembre a maggio, la statua della Madonna Nera, che nel 1892 venne incoronata dal Vescovo Tiberio a Regina e Patrona delle Genti Lucane. La cerimonia è stata poi ripetuta il 28 aprile 1991 da Papa Giovanni Paolo II nella storica visita dell’allora Pontefice, e oggi Santo, in Basilicata.
Dal 1995 Viggiano è ufficialmente Città di Maria e dal 2013 Città dell’Arpa e della Musica.